Casa Santantonio

QUANDO SI INCONTRA UN PRETE COSÌ CHE FARAI DELLA TUA VITA...

Oggi desidero ricordare un grande della carità, San Luigi Guanella. Una grande testimonianza continuata dalla Congregazione dei “Servi della Carità”, suore, fratelli laici e sacerdoti.
Desidero ricordarlo con un aneddoto della mia infanzia.
Desidero ricordarlo nei suoi preti.

Trascorsi il mese d’agosto del 1964 presso la colonia estiva di Torre Canne (Br) scrivendo, sulla mia prima cartolina inviata a casa: “Cielo, terra e mare, tutto bellissimo”. Don Attilio Bonora era l’assistente del mio gruppo. Ogni mattina, prima della spiaggia, avevamo l’ora della lettura e ci distribuiva i libri da leggere, dei classici per ragazzi. Vedendo che quasi ogni mattina chiedevo uno nuovo pensò che mi limitassi a sfogliarli in cerca delle figure e fu sorpreso che di tutti potevo fare il riassunto. Nacque così un ottimo rapporto di stima da invitarmi a continuare la scuola in Collegio a Ceglie e successivamente nel Seminario minore di Alberobello (Ba).
Non potrò mai dimenticare cosa accadde l’ultimo giorno di quel mese d’agosto. Al sandalo destro si era staccata la fascetta posteriore che cominciò a penzolare fastidiosamente e per evitare l’inconveniente la piegai sotto il tallone, pensando di farla riparare una volta giunti a casa. Percorsi il lungo corridoio, almeno così mi appariva allora, tenendo la mano di mio padre. Il sandalo faceva uno strano rumore asincrono sul pavimento da attirare l’attenzione del Direttore don Martino Pelizza, che sulla porta dell’ufficio mi salutava. Quando ormai ero prossimo all’uscita davanti al grande portone di vetro senti la sua voce che mi chiamava: “ Totò, vieni subito qui!”. Lasciai mio padre per andare subito di corsa col sandalo in mano. Mio padre mi raggiunse nello studio, chiedendomi cosa avessi combinato. Il Direttore, don Martino, mi prese il sandalo rotto e in pochi istanti, nel retro studio, lo aggiustò. Lo calzai, andava benissimo. Adesso, puoi andare, mi disse. Io ad ottobre ritornai per la scuola, facevo la quinta elementare. Quel saluto: “adesso, puoi andare” mi sembrò piuttosto un invito a seguirlo. Quando s’incontra un prete così che puoi fare della tua vita!?
Con affetto, un grazie a tutti i sacerdoti dell?Opera don Guanella che ho incontrato, Sac. Salvatore Bellisario.